CALENDARIO GREGORIANO
CARATTERISTICHE
Nonostante la riforma giuliana, lo scopo di far coincidere il calendario all'anno solare non era ancora raggiunto. Essendo quest'ultimo circa undici minuti più corto di 365 giorni e ¼ provoca uno scarto di un giorno intero in circa 128 anni e quasi tre in 400.
Da qui la riforma attuata nel 1582 da papa Gregorio XIII, dietro proposta di una Commissione ai cui lavori contribuirono il medico calabrese Aloysius Lilius o Luigi Giglio, il matematico Christopher Clavius e il matematico Padre Ignazio Pellegrino Danti.
La riforma, che fu detta gregoriana, stabilì che dovessero essere comuni e non bisestili gli anni secolari non divisibili per 400.
Sono quindi bisestili tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4 e quelli terminanti con due zeri ma divisibili per 400.
Dalla data della riforma, pertanto, fu bisestile il 1600, ma non gli anni secolari 1700, 1800 e 1900, mentre lo è stato il 2000. Similmente non lo saranno il 2100, 2200, 2300, lo sarà il 2400 ecc.
La differenza fra i calendari gregoriano e giuliano è che il primo conta 97 anni bisestili nel corso di 400, anziché 100 come invece fa il secondo. Ciò significa anche che ogni 400 anni vi sono 97 giorni che si aggiungono ai 365 di ogni anno comune e siccome 97 giorni equivalgono a 97 x 24 x 60 x 60 = 8.380.800 secondi, dividendo questa cifra per 400 abbiamo una media annua di 20.952 secondi, equivalenti a 5 ore, 49 minuti primi e 12 secondi.
L'anno civile medio risulta ora in eccesso di soli 26-27 secondi sul solare con un scarto di un giorno in oltre 30 secoli, 3323 anni, o meglio di tre giorni ogni 10.000 anni.
Per correggere gli errori accumulati nel tempo fu deciso che il giorno successivo a giovedì 4 ottobre 1582 diventasse venerdì 15 ottobre, attuando un salto di 10 giorni. Fu scelto tale periodo perché non vi erano feste solenni.
Il calendario gregoriano gradualmente fu accettato dalla maggior parte degli stati civili; prima quelli con popolazione cattolica, 1582-1584, poi i protestanti. In altri paesi, tra cui quelli a religione ortodossa, il calendario giuliano è rimasto in vigore fino ai primi decenni del XX secolo. Ad esempio il governo rivoluzionario russo lo adottò nel 1918.
Le chiese di Russia, Serbia e Gerusalemmme hanno mantenuto il giuliano, ma le altre ortodosse hanno riformato il calendario in modo che siano bisestili solo i secolari il cui millesimo diviso per 9 abbia per resto 2 o 6. Praticamente è bisestile un anno secolare ogni 4 o 5.
Per il calcolo del giorno di Pasqua quasi tutte le chiese ortodosse usano il calendario giuliano.